Cerca nel blog

lunedì 30 maggio 2011

Riscaldamento termale

Una delle risorse più pregiate di cui gode il territorio di Sirmione è l'acqua termale. Il suo sfruttamento a fini terapeutici risale al 1900 quando è inaugurato il primo centro terapeutico. Gli sviluppi negli anni successivi hanno portato alla situazione attuale con due centri termali, un centro  benessere inaugurato nel 2003 e tre alberghi che usufruiscono direttamente di un esclusivo servizio terapeutico per i loro clienti. Tutto questo ha un risvolto economico importante anche per la popolazione residente in termini di offerta lavorativa diretta e indiretta col turismo. L'acqua termale di Sirmione ha una proprietà fisica che è sempre stata non rilevante ai puri fini terapeutici, ma che può essere rilevante per un altro utilizzo: la temperatura di 69 gradi centigradi. Essa è superiore alla temperatura di funzionamento dei normali termosifoni casalinghi e circa uguale all'acqua calda per doccia. L'impiego terapeutico necessita di un opportuno raffreddamento dell'acqua, altrimenti non utilizzabile direttamente, ed attualmente il raffreddamento è realizzato mediante scambiatori termici con le acque del lago. Ma visti i tempi che corrono, con i continui aumenti dei combustibili, non sarebbe il caso di valutare lo sfruttamento di questo calore per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda? La geotermia di bassa temperatura per il riscaldamento è una delle fonti di energia rinnovabile più economiche ed ha enormi possibilità di sviluppo in Italia, ma soprattutto a Sirmione con vantaggi evidenti per la popolazione: abbattimento dei costi di climatizzazione invernale che si riducono all’ammortamento degli impianti ed alle spese di manutenzione ma che non risentirebbero più dei prezzi del mercato dei combustibili.

domenica 29 maggio 2011

Acquedotto ad uso non potabile a Sirmione

Sirmione. Nell’assemblea pubblica del 23 maggio presso la frazione di Rovizza il sindaco Mattinzoli annuncia trionfante la disponibilità del nuovo acquedotto ad uso non potabile a cui già dal giorno successivo si può fare richiesta di allacciamento. La cosa è sicuramente utile, ma bisogna anche ricordare che l’idea di un acquedotto per usi non domestici, tipicamente l’innaffiamento di giardini ed orti, è nata oltre 15 anni fa con l’ultima giunta di centro sinistra. Ed ora il traguardo raggiunto è limitato ad una piccola frazione dell’area del Comune. Quando anche altri sirmionesi potranno usufruire di un tale servizio? Non si sa. L’acqua potabile è una risorsa preziosa e visto l’incremento nell’ultimo decennio della popolazione residente, delle seconde case e delle piscine private sarebbe il caso di avere una visione complessiva della gestione dell’acqua, utilizzare acqua potabile per innaffiare i giardini è uno spreco, tra l’altro costoso, che deve essere ridotto. Cali di pressione dell’acqua nel periodo estivo di massima affluenza turistica sono piuttosto frequenti.  Allora, visto che sia per i problemi di difficoltà oggettiva che ci sono nell’allargare il servizio sia per le altre priorità dell’amministrazione Mattinzoli (ad esempio gli amati parcheggi), non sarebbe il caso di adottare delle norme che obblighino l’installazione nelle nuove abitazioni di impianti per il recupero delle acque piovane? E magari prevedere già l’allacciamento al doppio acquedotto. Inoltre si dovrebbe richiedere che gli impianti automatici di irrigazione sia pubblici che privati siano dotati di sonde di umidità del terreno. Troppe volte ho visto impianti irrigare anche dopo abbondanti acquazzoni. Vedremo se alle roboanti dichiarazioni della serata seguirà una politica veramente rivolta alla sostenibilità dell’utilizzo dell’acqua.