Cerca nel blog

sabato 18 febbraio 2012

Raccolta differenziata dei rifiuti a Sirmione


Il 16 febbraio il quotidiano Bresciaoggi ha pubblicato un breve articolo che riassume i risultati del primo anno di raccolta differenziata a Sirmione, risultati che appaiono molto buoni visto che l'azienda Sirmione Servizi dichiara di aver raggiunto il 52,4% di differenziata contro il 39,94% di un anno fa ed un incasso, grazie alla differenziata di 100.000 euro. Tale risultato appare ancora più buono se si confronta, per esempio, con quello comunicato dall'analoga azienda di Peschiera che dichiara il 58,53% (dal notiziario comunale 'Peschiera informa' di Febbraio 2012) , ma che ha attivato la raccolta differenziata su tutto il territorio da più anni mentre a Sirmione la raccolta differenziata è stata estesa a tutto il territorio comunale da meno di un anno.
La direttiva europea 2008/98/CE, che regolamenta la disciplina dei rifiuti recepita a fine 2010 dal governo Berlusconi, fissa un obiettivo di raccolta del 50% in peso entro il 2020 per i rifiuti di origine domestica preparati per il riciclaggio e riutilizzo. A prima vista sembra che l'obiettivo sia stato già raggiunto con ben 9 anni di anticipo. Ma c'è un dubbio che sorge dall'informazione fornita: l'obiettivo del 50% specificato dalla normativa è riferito alla quota di rifiuti preparati per il riutilizzo e riciclaggio ovvero rifiuti selezionati per tipologia e perciò di una certa omogeneità. Infatti il contenuto delle 'campane', come chiunque può constatare facilmente, spesso presenta rifiuti discordanti rispetto alla destinazione a cui sono dedicate per disattenzione o negligenza di qualcuno. Quindi il valore indicato dalla Sirmione Servizi si riferisce al grezzo (il peso del materiale scaricato dai contenitori) o al selezionato e pronto per il riciclaggio?
Per quanto riguarda la frazione organica dei rifiuti, nell'articolo si dichiara un +30% di vegetale ed un +19,1% di umido rispetto al 2010.
La direttiva europea 1999/31/CE ha fissato un tetto di 115Kg per abitante all'anno di rifiuti biodegradabili smaltiti in discarica entro il 2011, qual è quindi il quantitativo stimato dalla Sirmione Servizi che finisce in discarica per ogni abitante del comune di Sirmione? Presentare delle percentuali non dice nulla.
Sono andato a verificare sul sito dell'azienda, ma di dati sui rifiuti raccolti e gestiti in un anno non ve ne sono, a dire il vero non vi sono dati su nessuna delle attività di servizio dell'azienda, infatti nell'area 'Comunicazioni' divisa in ben 6 categorie di servizi compare la seguente ed unica frase in caratteri di formato ridotto 'Non ci sono news disponibili' (perché l'inglese 'news' invece dell'italiano 'notizie'?). Informare i cittadini sul lavoro svolto per i vari servizi, in particolare sui rifiuti e raccolta differenziata, sull'acquedotto e sull'illuminazione pubblica mi sembrerebbe doveroso visto che l'azienda è pubblica ovvero è dei Sirmionesi attraverso la partecipazione del Comune di Sirmione ed i cittadini avrebbero diritto di sapere come sono spesi i loro soldi verificando con i dati la produttività economica dei servizi offerti.
Ma tornando al tema dell'articolo sulla raccolta differenziata, mi piacerebbe sapere se l'azienda ha in pianificazione la politica di gestione dei rifiuti organizzata secondo l'orientamento della normativa europea dei rifiuti che indica come principio base per il modello europeo quello che chi più scarta nell'indefferenziato più paga mentre chi più differenzia più risparmia sulle bollette, principio che spingerebbe i cittadini a disciplinarsi per poter risparmiare. Ma per arrivare a questo si deve passare alla raccolta porta a porta dell'indifferenziato e dell'umido conteggiando il peso del rifiuto prodotto in un anno per famiglia e si dovrebbe promuovere la diffusione del compostaggio domestico dei rifiuti organici.
Purtroppo però, fino ad ora, raccolta porta a porta e compostaggio non sono sponsorizzati dall'amministrazione comunale attuale.
Articolo di Bresciaoggi del 16 Febbraio 2012

martedì 7 febbraio 2012

Il tetto fotovoltaico non degrada l'ambiente!

Nel territorio del Comune di Sirmione al 5 febbraio 2012 risultano attivati 20 impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, un numero particolarmente esiguo rispetto alla potenzialità dell’area. Una delle cause di questo basso sviluppo del fotovoltaico nel nostro comune è la solerzia con cui la  Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per la provincia di Brescia applica il proprio severo controllo dando parere negativo all’autorizzazione per l’installazione di detti impianti. Troppo spesso la Soprintendenza giudica la presenza di pannelli fotovoltaici sui tetti delle abitazioni come un degrado della qualità dell’ambiente circostante, citando cause a volte veramente strampalate come il colore blu dei pannelli che, a suo insindacabile giudizio, è fattore discordante con l’architettura del luogo uniformata ai tetti a coppi o tegole di color rosso mattone. Pareri negativi incomprensibili considerando il fatto che si tratta di edifici residenziali di costruzione recente ubicati nelle aree periferiche di Colombare e Lugana e non di edifici che hanno una valenza architettonica e/o storica in aree ben definite e delimitate come il centro storico. Ma, per esempio, la distesa di antenne televisive di tutte le forme ed altezze di cui sono pieni i centri storici italiani non altera pure la qualità dell’ambiente? La stessa Soprintendenza invece non ha nulla da obiettare sulle autorizzazioni alle urbanizzazioni intensive come quella di San Vito, di Punta Gro, della Brema, la realizzazione di parcheggi ecc. I pannelli blu collocati su un tetto, praticamente invisibili a livello di marciapiede, danneggiano la qualità dell’ambiente mentre una seconda casa o un albergo al posto di un parco sono i benvenuti. A questi giudizi negativi delle Soprintendenze ha dato una bella sferzata il TAR del Veneto lo scorso 25 gennaio 2012 con la sentenza numero 48 che ha accolto il ricorso dei proprietari di una villetta monofamiliare situata in area sottoposta a vincolo paesaggistico, come lo sono i comuni benacensi, annullando il parere negativo della Soprintendenza e ritenendo tale parere “viziato da travisamento e difetto di motivazione”. Dal 25 gennaio 2012, grazie a questi risoluti e fortemente motivati cittadini desiderosi di installare un impianto fotovoltaico integrato nel tetto di casa, il fotovoltaico su tetto in aree vincolate non costituisce degrado per l’ambiente circostante. Questa importante sentenza deve essere diffusa nei comuni del lago e spero riattivi tutti i cittadini che hanno visto negato il loro progetto di tetto fotovoltaico.