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lunedì 10 ottobre 2011

Qualità dell'acqua del lago di Garda


Alla fine di luglio Legambiente ha presentato il risultato della campagna d'indagine sulla qualità delle acque dei maggiori laghi italiani, campagna denominata Goletta dei Laghi e che si ripete puntualmente all'inizio dell'estate da 6 anni. Complessivamente la qualità dell'acqua del lago di Garda risulta essere la migliore tra i laghi lombardi soprattutto per quanto riguarda gli aspetti chimico-fisici, ma presenta delle criticità di tipo batteriologico, che sono distribuite tra le sponde lombarda e veneta ad esclusione di quella trentina. Su 11 punti definiti come inquinati o fortemente inquinati ben 7 appartengono alla Lombardia tra cui uno anche a Sirmione. Gli altri sono a Desenzano (due), Salò, Toscolano, Padenghe e Limone uno a testa. L'inquinamento è dovuto alla presenza di batteri fecali (Enterococchi Intestinali e Escherichia Coli) in quantità superiori ai limiti di legge per la balneazione ed è stato rilevato sempre in coincidenza di foci di torrenti e rigagnoli provenienti dall'entroterra. Per Sirmione il punto classificato come 'inquinato' è la foce del 'Rio della Garbella' a Lugana, che risulta inquinato anche nelle indagini precedenti. E' quindi evidente che questi corsi d'acqua raccolgono acque reflue fuori controllo provenienti da zone interne che sfuggono al sistema di depurazione degli scarichi dei comuni. La qualità delle acque del lago, da cui dipende la qualità della vita ambientale ed economica degli abitanti dei comuni rivieraschi, deve essere sempre uno degli obiettivi centrali delle amministrazioni locali ed i punti prioritari di uguale importanza su cui si deve lavorare ora con una certa urgenza sono due: 1) la bonifica di tutti i corsi d'acqua che confluiscono nel lago mediante opportune collaborazioni e pressioni sui comuni che ne sono attraversati, 2) la progettazione e realizzazione di un nuovo depuratore a servizio della costa bresciana per scaricare quello di Peschiera ormai sottodimensionato e chiudere il condotto fognario che attraversa il lago sul fondale tra Maderno e Torri vecchio di 30 anni, di difficile e costosa manutenzione e che può diventare una bomba batteriologica in caso di grave rottura. Aggiungerei inoltre un altro obiettivo per i comuni del basso lago: studiare ed implementare un piano di sostenibilità per l'agricoltura locale per ridurre il carico di fosforo e nitrati derivati dalla concimazione chimica delle coltivazioni e che in parte si riversa anche nel lago con le acque piovane e che alimenta alghe e fitoplancton che, a loro volta, abbassano il tenore di ossigeno indispensabile alla vita animale.