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martedì 7 febbraio 2012

Il tetto fotovoltaico non degrada l'ambiente!

Nel territorio del Comune di Sirmione al 5 febbraio 2012 risultano attivati 20 impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, un numero particolarmente esiguo rispetto alla potenzialità dell’area. Una delle cause di questo basso sviluppo del fotovoltaico nel nostro comune è la solerzia con cui la  Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per la provincia di Brescia applica il proprio severo controllo dando parere negativo all’autorizzazione per l’installazione di detti impianti. Troppo spesso la Soprintendenza giudica la presenza di pannelli fotovoltaici sui tetti delle abitazioni come un degrado della qualità dell’ambiente circostante, citando cause a volte veramente strampalate come il colore blu dei pannelli che, a suo insindacabile giudizio, è fattore discordante con l’architettura del luogo uniformata ai tetti a coppi o tegole di color rosso mattone. Pareri negativi incomprensibili considerando il fatto che si tratta di edifici residenziali di costruzione recente ubicati nelle aree periferiche di Colombare e Lugana e non di edifici che hanno una valenza architettonica e/o storica in aree ben definite e delimitate come il centro storico. Ma, per esempio, la distesa di antenne televisive di tutte le forme ed altezze di cui sono pieni i centri storici italiani non altera pure la qualità dell’ambiente? La stessa Soprintendenza invece non ha nulla da obiettare sulle autorizzazioni alle urbanizzazioni intensive come quella di San Vito, di Punta Gro, della Brema, la realizzazione di parcheggi ecc. I pannelli blu collocati su un tetto, praticamente invisibili a livello di marciapiede, danneggiano la qualità dell’ambiente mentre una seconda casa o un albergo al posto di un parco sono i benvenuti. A questi giudizi negativi delle Soprintendenze ha dato una bella sferzata il TAR del Veneto lo scorso 25 gennaio 2012 con la sentenza numero 48 che ha accolto il ricorso dei proprietari di una villetta monofamiliare situata in area sottoposta a vincolo paesaggistico, come lo sono i comuni benacensi, annullando il parere negativo della Soprintendenza e ritenendo tale parere “viziato da travisamento e difetto di motivazione”. Dal 25 gennaio 2012, grazie a questi risoluti e fortemente motivati cittadini desiderosi di installare un impianto fotovoltaico integrato nel tetto di casa, il fotovoltaico su tetto in aree vincolate non costituisce degrado per l’ambiente circostante. Questa importante sentenza deve essere diffusa nei comuni del lago e spero riattivi tutti i cittadini che hanno visto negato il loro progetto di tetto fotovoltaico.

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